gli Stimmatini sono lieti di presentare in prima italiana il film documentario di Lela Beridze, produzione Celluloidis Enebi
L’uomo di Parola
Domenica 19 maggio alle ore 20.30 – Cinema Teatro Stimate di Verona
Saranno presenti la regista Lela Beridze, Mons. Giuseppe Pasotto e p. Luigi Mantovani.
Ingresso gratuito fino a esaurimento posti
Un film documentario. 83min. 2018
Lingua originale: italiano, georgiano
Sottotitoli: georgiano, italiano
Casa di produzione Celluloidis Enebi
Regia: Lela Beridze
Direttore di fotografia: Levan Lekiashvili
Montaggio: Gigi Palavandishvili
Don Luigi – il singolare missionario cattolico di 87 anni, residente a Kutaisi da 20 anni – chiede proprio a tutti il significato di varie parole georgiane, telefona a tanta gente per chiarire certe accezioni o meticolose precisazioni verbali, consulta diversi dizionari… La sua passione per le parole e per le lingue gli ha fatto comporre voluminosi dizionari, manuali di grammatica e altri manuali ancora. Il senso della sua vita sono le parole.
Egli è, in tutti i sensi, l’uomo di parola. Nella sua vita impegnativa, in un certo senso monotona, ma sempre interessante e soprattutto piacevolmente alleggerita dalle sue stranezze, possono anche capitare incontri inaspettati.
Mentre tre studenti dell’Università di Kutaisi stanno lavorando sul lessico italiano presso la biblioteca universitaria usando uno dei dizionari di don Luigi, il ragazzo si vanta di conoscere l’autore del dizionario e di poter farlo conoscere alle ragazze, però in cambio le ragazze dovranno offrirgli una pizza! Si mettono d’accordo. Ma il ragazzo ha scherzato, in realtà non conosce affatto don Luigi.
La pizza promessa e la volontà di tener fede alla parola data lo spingono a elaborare varie strategie per conoscere don Luigi. Riuscirà a rimediare alla sua piccola bugia e a diventare anch’egli un “uomo di parola” a suo modo?
“L’uomo di parola” – si chiama così il documentario, ma anche la fiction, che stiamo per vedere. Questo titolo, scelto molto felicemente, rappresenta l’asse drammaturgica del film: da un lato, nella lingua georgiana per “l’uomo di parola” s’intende uno che mantiene sempre la parola data e serve la verità; da un’altra parte, il protagonista del film è uno studioso che cerca le parole, le scruta, le studia, se ne innamora, che compone dizionari conservandoci le parole… Questa sua attività egli la vede come una missione, e quindi è ‘un missionario’ anche in questo senso, dal momento che l’essere missionario religioso è il suo vero e proprio incarico – egli è sacerdote e si trova nella missione cattolica in Georgia dal 1995. “L’uomo di parola” in questo caso vuole altresì dire “l’uomo di Dio”.
L’insieme di tutto ciò è il padre Luigi Mantovani – il protagonista di questo film.
Il film ha una forma molto particolare – esso rappresenta una specie di mini-dizionario su don Luigi; esso è un dizionario – sull’autore dei dizionari, dal momento che mettendo a fuoco alcune parole importanti della vita di don Luigi e incentrandosi su esse, il film riesce a raccontare la personalità e l’opera di don Luigi.
E’ un film sincero che non cerca di falsificare nulla; sfugge alla retorica celebrativa e scorre leggero, rendendo così la narrazione veritiera e il protagonista molto simpatico. Il ritmo, le immagini, il suono, e in genere tutto il linguaggio cinematografico di questo film è in sintonia sia con la tematica del film, sia con l’individualità del suo autore e regista Lela Beridze.
Ci sono tanti elementi che assegnano a questo documentario una dimensione di un lungometraggio fiction; tra di essi si distingue soprattutto la presenza di alcuni giovani protagonisti in questo film. Questi giovani ortodossi, nello stesso tempo, sono una prova del fatto che l’opera di don Luigi si proietta nel futuro ed è rilevante per i rappresentanti di tutte le confessioni.
Oltre alla qualità artistica, anche l’importanza storica di questo film lo pone in risalto. Immaginiamo se nel ‘500 o nel ‘600 fosse stato possibile girare un film sui missionari italiani in Georgia, come Stefano Paolini, Francesco Maria Maggio e altri ancora! Proprio queste persone hanno lasciato a noi il primo “Dizionario italiano-georgiano”, “La grammatica della lingua georgiana”… Don Luigi sta continuando la loro strada ed è anche per questo che il film di Lela Beridze ha un valore singolare per tutte e due le culture e per la loro connessione. (Keti Pataraia, Sceneggiatrice, critica cinematografica)